Balena

Passeggiare in un campo, imbattersi in una conchiglia e vedere il mare in una pozzanghera.
Gusci di noci della colazione del nonno che diventano scafi inaffondabili ed essere pronti a salpare nel mare del pliocene
Un mare narrato dai nonni, un mare di un tempo molto molto lontano, un mare che ci faceva sognare e vedere le piante sott’acqua e le colline diventare onde.
Qui, silenziosa e solitaria, nuotava sui fondali , accarezzando con la pancia la stessa terra di sabbia e argilla dove io oggi trascorro le mie giornate.
Si muoveva lenta e tranquilla, in quella natura remota, di cui lei era la custode, in un equilibrio esatto, solido e pacifico, che ancora avverto nei frutti del mio lavoro. E, come lei, silenzioso e attento, cerco di custodire con fedeltà le antiche tradizioni, proteggendo l’eredità del passato nel rispetto dei ritmi naturali.
Lei era la Balena, una strada che mi ha portato nell’ unico posto possibile: il mio.